Dove andrà? |
Come noto a tutti l’allenatore sudamericano ha sempre espresso la volontà di allenare in Premier League e nel corso di questi due anni è stato messo in contatto da varie società del massimo campionato inglese, in particolare Swansea e Reading, e negli ultimi mesi era stato messo in contatto dal Leeds United per partire con la nuova proprietà straniera.
In queste settimane sono circolate numerose voci circa a dei seri contatti con le varie società della vecchia First Division, cioè Fulham, Stoke City e infine Everton.
Analizziamo la situazione che queste tre squadre hanno affrontato e per cui hanno puntato sull’allenatore, ex giocatore del Chelsea e della nazionale dell’Uruguay:
Il Fulham in queste settimane era indeciso se esonerare il manager Martin Jol oppure riconfermarlo, e il nome principale uscito era proprio del manager ancora sotto contratto con i Seagulls. Un nome che certamente potrebbe entusiasmo in quella zona di Londra con la voglia di crescere e di costruire una squadra competitiva con un bel gioco. Alla fine i Cottagers hanno scelto di riconfermare l’allenatore olandese. E così Gus Poyet ha dovuto smettere di sognare di vivere nell’ombra del Big Ben.
Ci spostiamo a nord verso Manchester, di preciso a Stoke-on-Trent. Lo Stoke City dopo sette anni si ritrova con le dimissioni del manager Tony Pulis, il quale ha fatto un grande lavoro con la squadra biancarossa portandola a disputare l’Europa League a buoni livelli. Uno dei nomi che era sul taccuino della dirigenza era di Poyet. Il gioco di Pulis non entusiasmava il pubblico che assisteva alle partite a causa di un classico 4-4-2 con un classico gioco alla british degli anni ’70-’80 ma alla fine è stato efficace svolgendo un campionato di buon livello, e i Potters con l’arrivo di Gus avrebbero portato un gioco offensivo di buon livello con gli attacchi sulle fasce che avrebbe procurato danni alle squadre avversarie. Alla fine la dirigenza dello Stoke City decise di puntare su Mark Hughes, ex manager di Manchester City e Q.P.R. e il manager uruguagio ha dovuto cancellare Stoke-on-Trent tra le città dove allenare.
Ci spostiamo a Liverpool, sponda Everton. Dopo circa dieci anni, il manager scozzese David Moyes lascia la guida tecnica dei Toffees per essere il successore di Sir Alex Ferguson alla guida del Manchester United. Si è pensato al manager del Brighton poiché ha una buona esperienza per ripartire con un nuovo progetto, perché possiamo definire era quella di Moyes nella sponda blu di Liverpool, con la speranza di dar filo da torcere alle big inglesi,ai rivali cittadini della sponda Reds di Liverpool, ma soprattutto ripartire con un manager di ottimo livello di grado di fare bene come il manager scozzese. Alla fine è vero che parlasse lo spagnolo, ma non si tratta di Gus Poyet bensì di Roberto Martinez, allenatore che ha appena lasciato l’incarico della guida tecnica del Wigan in maniera anche signorile, campioni della FA Cup e appena retrocessi nella Championship. In questo modo è sfumata l’idea di Gus di allenare un club di buon livello come l’Everton.
Ora Gus Poyet cosa dovrà fare? Fare marcia indietro e dire a Bloom che vuole rimanere sulla panchina del Brighton fino al termine del contratto oppure attendere ancora qualche contatto con altre società che non siano di Premier e inglesi?
Come già detto prima, Martinez ha lasciato la guida del Wigan per andare a Liverpool e perciò si è liberato un posto sulla panchina e uno dei nomi del taccuino della dirigenza dei Latics è di Poyet che potrebbe essere seriamente il primo candidato alla guida della squadra biancazzurra, che tra l’altro deve partecipare all’Europa League poiché vincitore della FA Cup ai danni del Manchester City, e potrebbe essere una grande opportunità per la carriera del manager sudamericano.
I nomi degli altri candidati sono forti tra cui l’ex vice-allenatore del Manchester United e fedelissimo di Sir Alex Ferguson, Milke Phelan, l’ex Commissario Tecnico della nazionale inglese Steve McClaren e l’ex manager del Burnley e Bolton Owen Coyle. Al momento la pista Poyet-Wigan è calda e quindi da tenere sotto osservazione.
Si è parlato di un suo trasferimento in Spagna sulla panchina della Real Saragozza, appena retrocesso nella Segunda Division spagnola di cui ha anche giocato nel suo inizio carriera in Europa. I tifosi hanno pubblicamente espresso il loro desiderio di vedere un suo ritorno che sarebbe ben accolto da una tifoseria che è legata a Poyet, ma aggiungiamo che il manager era stato contatto nel 2009 e alla fine rimase sulla panchina dei Seagulls. Non è una pista calda da tenere con occhio particolare ma nel calcio tutto può succedere.
Siamo ancora oggi e il futuro del Brighton è ancora incerto, oscuro, dubbio ma soprattutto insospettabile perché la società dopo pochi giorni dalla bruciante sconfitta nei playoff contro gli acerrimi rivali del Crystal Palace doveva parlare chiaramente al proprio datore di lavoro se aveva l’intenzione, o meglio, il desiderio di rimanere oppure abbandonare la panchina del Brighton in modo tale da programmare la prossima stagione con una campagna acquisti, visto che il Reading ha appena acquistato dal Manchester City il terzino sinistro Wayne Bridge di cui se la situazione in riva al mare del Sussex era tutto controllo si poteva tentare di fare un’offerta col fine di acquistarlo a titolo definitivo, e cessioni secondo le esigenze di Poyet o del nuovo manager di cui dovevano prendere stilarndo una short list con candidati e prendere successivamente la decisione sul futuro manager.
Aspettiamo che cosa accade nei prossimi giorni e metto le probabili percentuali sul futuro di Poyet:
• 60% Wigan
• 20% Real Saragozza
• 15% Colpo di scena (Non sarà il manager del Wigan e del R. Saragozza)
• 3% Brighton and Hove Albion
• 2% Senza panchina
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